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sine ira et studio

Malga Roma, bollettino dell'A.N.A., sez. Roma, 2005
Copertina Karstjäger

Perché un libro sulla Brigata Waffen-SS "Karstjäger"? E perché recensirlo sulle pagine di "Malga Roma"?

Per almeno due ordini di ragioni: perché è stata un´unità strettamente coinvolta con le vicende belliche italiane e perché era un´unità da montagna, molto particolare, che ha anticipato egregiamente le moderne dottrine di guerriglia e controguerriglia.

E infine perché uno degli autori è Socio della nostra Sezione.

I "Karstjäger" (letteralmente "Cacciatori Carsici") erano un´unità pensata, equipaggiata ed addestrata ad operare in zone accidentate e rocciose, di alta montagna e non solo. Costituita in Germania ad opera del Prof. Ing. Hans Brand, uomo di grande cultura e molteplici interessi, esperto studioso di carsismo, l´unità (all´inizio, compagnia, poi battaglione, infine brigata) fu esclusivamente impiegata nella cosiddetta Zona Operazioni Litorale Adriatico (OZAK), in funzioni di controguerriglia contro i partigiani slavi e italiani. Fu un unità a forte caratterizzazione multietnica, e al tempo stesso assai coesa, dove gli Italiani (alcune centinaia su una forza totale di circa 2500 uomini) rappresentavano il gruppo etnico più numeroso dopo quello germanico. Per inciso sono da citare anche un paio di centinaia di volontari spagnoli, in parte reduci dal fronte russo, esperti e coraggiosissimi.

Gli autori, Sergio Corbatti e Marco Nava, bissano così il successo della loro monografia sulla Divisione Waffen-SS "Italia" ("Sentire, Pensare, Volere", Ed. Ritter). Attraverso un minuzioso lavoro di consultazione di archivi e di conversazione con i reduci, ricostruiscono in maniera accurata ed avvincente al tempo stesso, organico, equipaggiamento e vicende belliche di questa singolare unità, non limitandosi raccontare fatti, ma contestualizzandoli e spiegandocene il perché.

V´è infatti un filo conduttore che accompagna tutta l´opera ed è l´evoluzione e l´applicazione delle dottrine tedesche di controguerriglia. Dottrine, affinatesi con le esperienze dei fronti russo e balcanico, che con i Karstjäger hanno trovato il culmine della loro implementazione. Si tratta di tattiche di una modernità sconcertante, visto, che così come sono state sviluppate in quegli anni, trovano applicazione con differenze del tutto minimali in tutti i moderni eserciti. Nel leggere i brani dei manuali tedeschi dell´epoca (citati e analizzati nel libro) e confrontarli con le attuali pubblicazioni addestrative dell´Esercito Italiano non si possono non notare fortissime analogie.

Il libro è corredato da 263 pregevoli foto, prese per il 90% dalle collezioni personali dei reduci. Un lavoro, quello di interrogazione dei reduci, fondamentale, ma non sempre facile. Molti hanno avuto paura a raccontarsi, altri hanno comunque chiesto di non pubblicare i loro nomi. La ragione è semplice: dato il coinvolgimento della "Karstjäger" nella lotta antipartigiana, l´eventualità di pubblicità indesiderate, o peggio, di avvelenarsi gli ultimi anni di vita con rogne giudiziarie, è sempre in agguato. Non ci vuol nulla finire sotto l´occhio di giornalisti in cerca di scoop da strapazzo, o di procuratori con fregole di carriera, con il consueto codazzo di politici e moralisti.

La "Karstjäger" fu certamente un´unità da combattimento e non risulta mai coinvolta in fatti criminosi, o attività repressive di polizia, se si escludono casi occasionali di fucilazioni di elementi partigiani catturati e riconosciuti colpevoli di delitti particolarmente efferati, cosa peraltro perfettamente in linea col diritto internazionale. Anche il sospetto di partecipazione alla rappresaglia di Avasinis (con una cinquantina di morti civili) il 2 maggio del 45, è più il risultato di affermazioni gratuite di elementi della resistenza e non è suffragato neanche da indizi.

Nonostante ciò, prudenza e discrezione sono sempre d´obbligo. Del resto anche Corbatti e Nava sono due pseudonimi, usati dagli autori, non storici di professione, ma "dilettanti" di livello sopraffino, allo scopo di evitare fastidiose pubblicità. Cosa effettivamente avvenuta, all´epoca della pubblicazione della loro monografia sulle Waffen-SS italiane, con un l´articolo apparso nientepopodimeno che su "L´Espresso": un articolo sconclusionato e diffamatorio, che confondeva la politica con la storia militare. Solo che, se pubblicato da un settimanale autorevole, non fa mai un buon effetto.

Uno dei due autori, in questa sede lo possiamo comunque dire, è l´Alp. omissis, socio di questa Sezione, al quale ci si può rivolgere per avere copie del libro (info@corbatti-nava.it).

Sergio Corbatti, Marco Nava, "Karstjäger! - Guerriglia e controguerriglia nell´OZAK", edito a cura dell´Associazione MADM, Seregno, 2005.
Prezzo: 40 EUR + spese spedizione

Alp. Riccardo Salvatore